Tutti gli articoli di laboratoriosaccardi

Pinocchio Rotante

Il Pinocchio Rotante – 2019

Scultura realzzata da Idea Marco Leone Barone Saccardi 

Il Pinocchio Rotante e’ la nostra ultima Opera Scultorea , realizzata il 30 maggio 2019 in legno di faggio…un omaggio al genio di Carlo Collodi e Pinocchio il personaggio italiano / il Robot più originale e conosciuto al mondo ..il nostro pinocchio rotea su se stesso e non si ferma mai .

Il Pinocchio Rotante  :  Pittura su Legno di Faggio 140 x40 cm    2019

CORIANDOLI / Performance

Idea e progetto di Marco Leone Barone Saccardi

Ispirandomi alle famosissime opere ” Coriandoli ” di Tano Festa ho realizzato l’opera Coriandoli  ,utilizzando una bricchetta prodotta dalla banca d’Italia ,  con l’ausilio dei ragazzi dell’accademia di Reggio Calabria.

 

 

Destudio

 

LABORATORIO SACCARDI
DESTUDIO
a cura di Christian Caliandro
SPAZIOCENTOTRE Arte Contemporanea
Via Principe di Belmonte 103 Palermo

L’occasione di questa mostra è quella di un trasloco vero e proprio: di fatto, è come se le opere e il contesto nel quale erano inserite fino a poco tempo fa transitassero, momentaneamente e magicamente, all’interno di Spaziocentotre. I Laboratorio Saccardi propongono una riflessione sull’arte condotta a partire dallo studio: lo studio come luogo di vita e di lavoro, lo studio come pratica e come specchio della pittura, lo studio quindi come spazio sia fisico che mentale.
Quando ho visitato il loro spazio esistenziale, ricordo di essermi immerso lentamente nell’intricato sistema di connessioni e cortocircuiti tra autori, riferimenti e metodi, di aver cominciato a indagare le relazioni profonde che si creano tra gli elementi dipinti e poi ripresi in altri quadri (o direttamente sul muro).
Lo studio – così come avviene nel caso dei grandi maestri ‒ è dunque strettamente collegato all’idea della pittura, al punto da esserne direttamente costruito. La tradizione, a volte ingombrante, dell’arte italiana e internazionale viene gestita con il piglio ironico e dissacrante che caratterizza questi artisti fin dai loro esordi: nelle loro mani, infatti, Morandi de ChiricoFontana Manzoni Modigliani Pollock Monet van Gogh Trombadori Schifano Boetti e altri collidono l’uno con l’altro e si trasformano in qualcosa di diverso. (Del resto, Leopardi stesso era stato il primo ad aver capito che la parodia è l’unica modalità veramente moderna, e intimamente nostra, per dare efficacemente corpo al mito).
Nella (serissima) parodia italiana, dunque, si tratta di affermare un nucleo radiante – ciò che sono. L’artista dice: “Io esisto, con tutte le mie storture, le mie sconnessioni, le mie incongruenze (e non potete farci niente, per quanto vi dispiaccia)”; “io sono qui: ora: ancora”.  È esattamente ciò che fanno le grandi tele che restituiscono fedelmente lo spazio in cui le opere sono nate, tele in cui l’oggetto reale è l’infrastruttura di relazioni, al tempo stesso effimera e resistente, che si crea tra i singoli frammenti e detriti, della storia dell’arte e della storia dei Saccardi; ciò che fa il grande quadro che riproduce il Campo di grano con volo di corvi, ingrandendolo e mixandolo con De Dominicis; ciò che fanno le due teste di moro in terracotta maiolicata con i volti ispirati a cantanti trap così come i piatti appositamente realizzati per la mostra e prodotti da Spaziocentotre; ciò che fa infine il Profilo continuo del Presidente (liberamente ispirato all’opera più famosa di Renato Bertelli), in cui Berlusconi stesso diventa una reliquia della storia, assorbita in una storia artistica parallela.

È un po’ di tempo che sto riflettendo su un’idea di neovernacolare italiano. Questa idea naturalmente non è solo mia, ma mi viene dalla considerazione delle ricerche di una serie di artisti, come i Saccardi, che in questi anni faticosi ci stanno lavorando.
L’arte neovernacolare non è qualcosa di “localistico” (o peggio, di provinciale), ma l’affermazione di una propria inestinguibile, mediterranea originalità ‒ che sempre poi rimanda a un’origine, una tradizione oscura e luminosissima, lontana e sempre presente. Tenta di riagganciare pasolinianamente radici ancestrali, antiche, arcaiche.
Con i Laboratorio Saccardi, e con altri consapevoli autori italiani, la posta in gioco in fondo è sempre quella: sfuggire al prevedibile e al prescritto, al codificato (l’etichetta che qualcun altro ha stabilito per te, e in cui devi rientrare).
Per ritrovare una forma cocciuta di ingenuità consapevole. Per far sì che questa azione di recupero, di ritrovamento sia viva, pulsante e non archeologica: che sia un fatto di civiltà, di cultura, in grado di agire davvero sul tessuto della realtà. Per riattivare la connessione – perduta chissà quando – dell’arte con il popolo.

‒ Christian Caliandro

 

“Zibaldone”

“Zibaldone”
a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci

Il duo palermitano “Laboratorio Saccardi” arriva a Montelupo con una mostra allestita presso FACTO

Nell’ambito dell’esposizione sarà realizzata un’opera site specific per cui gli artisti chiedono una piccola collaborazione ai cittadini.

Il 20 ottobre alle ore 19.00 presso la sede di FACTO sarà inaugurata la mostra personale Zibaldone, del duo artistico palermitano Laboratorio Saccardi e curata da Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci.

Gli artisti invitano la comunità di Montelupo a partecipare alla realizzazione di un’opera site-specific. La richiesta è semplice: si chiede di portare presso la sede di FACTO (via Marconi, 2) un
qualsiasi oggetto realizzato in ceramica di cui s’intenda disfarsi: questi oggetti saranno utilizzati per la produzione di un’installazione permanente che sarà donata all’associazione FACTO.

“PAN HORMOS – PALERMO CITTÀ PORTO”

Mostra d’arte contemporanea                      “PAN HORMOS – PALERMO CITTÀ PORTO”

Banca d’Italia –  Movimento resilienza italiano, Fondazione Orestiadi – Palermo, Via Cavour 131A, 30 giugno 2018 – 2 settembre 2018

BANCA D’ITALIA
ospita
PAN HORMOS, PALERMO CITTÀ PORTO
a cura di Giorgia Salerno
ideata dal Movimento di resilienza italiana in collaborazione con Fondazione Orestiadi

In occasione della designazione di Palermo quale Capitale Italiana della Cultura 2018, la Sede della Banca d’Italia di Palermo ospita la mostra PAN HORMOS, PALERMO CITTÀ PORTO a cura di Giorgia Salerno ideata dal Movimento di resilienza italiana in collaborazione con la Fondazione Orestiadi di Gibellina.
Il progetto si inserisce nel percorso di valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico della Banca d’Italia formato da circa tremila opere e molti edifici di pregio. Le opere in mostra dialogano con l’edificio creando un
rapporto contenitore-contenuto, così da consentire al pubblico di fruire di un patrimonio architettonico e culturale attraverso l’arte contemporanea.
La mostra PAN HORMOS, PALERMO CITTÀ PORTO, a cura di Giorgia Salerno, vede protagonisti quattro artisti, Francesco Arecco, Manfredi Beninati, Marco Ferri e Laboratorio Saccardi, chiamati a confrontarsi con Palermo negli ambienti della Sede della Banca d’Italia.
Palermo dal nome greco tutto porto, è da sempre, approdo di genti e culture differenti fra loro.
Capoluogo siciliano, è contraddistinta dalla varietà stilistica del suo patrimonio culturale, testimonianza ed espressione
delle popolazioni che hanno contribuito alla formazione dell’attuale identità forte e multiforme.
In un contesto di imponenti antinomie stilistiche ma di perfetto equilibrio, i quattro artisti di diverse provenienze e di vicine generazioni mostrano il loro pensiero artistico attraverso lo sguardo di chi, da un lato è accolto dalla città, come Arecco e Ferri, e dall’altro ne fa parte e ne conosce ogni sfumatura e contraddizione come Beninati e Laboratorio Saccardi.
Il tema della mostra conduce, infatti, verso un dibattito, che diventa culturale, tra la città che accoglie e la città che respinge per poter conquistare una libera espressione culturale ed artistica.
Il porto, figurativamente luogo di approdo e accoglienza è nello stesso tempo, così, luogo di partenza e abbandono.
Francesco Arecco (Gavi, 1977) con In the corner, installazione site specific, composizione di sculture in ebano, riflette sul ruolo di chi relegato in una posizione defilata, costretto da una condizione sociale e culturale, riesca a superare i margini e confini attraverso l’unione di nuove forze, la creazione di una comunità dove il gruppo e la rete sociale sono la risorsa per un nuovo inizio, allegoria di una situazione culturale meridionale ma anche italiana, che a fatica cerca di superare i propri limiti. Nell’installazione è presente, non a caso, un’Italia al contrario, riferimento ed omaggio all’artista visivo Luciano Fabro.
Manfredi Beninati (Palermo, 1970) con le sue atmosfere trasognanti riporta a memorie lontane, fotografie sentimentali a tratti sfocate e lucide. Il lavoro è caratterizzato dalla frammentazione del suo immaginario dove il caos ha un suo ordine, il perdersi per ritrovarsi, come spesso accade in una città, culturalmente complessa come Palermo.
Marco Ferri (Tarquinia, 1968) omaggia la città di Palermo ispirandosi alle sue geometrie e colori. Le superfici in legno, rievocazioni di un tempo passato, elementi poetici di fasti in decadenza, ricordano finestre sbiadite e arse dal sole e dal vento. Le sculture in vetro e ferro sono giochi d’equilibri, trasparenze e riflessi che Ferri dedica ad una città dove la luce ha un ruolo primario e diviene simbolo di rinascita.
Laboratorio Saccardi (Vincenzo Profeta; Palermo, 1977 – Marco Barone; Palermo, 1978) in chiave ironica e sarcastica rileggono la pittura siciliana attraverso temi, iconografie tradizionali e miti classici.
Scena emblematica della ragione che trionfa sulla bestialità quella del San Giorgio e il drago che nella versione dei Saccardi si ribalta con la presa di posizione del drago. Una bestialità amplificata attraverso la tragicità di un paesaggio urbano ed umano compromesso, metafora della condizione sociale e culturale contemporanea.

Movimento di resilienza italiana nasce a Milano nel 2013 per iniziativa di Ilaria Bignotti e di Francesco Arecco, è un osservatorio, un luogo di produzione e divulgazione di progetti artistici e culturali che scelgono la resilienza quale metodologia di progetto, creazione e confronto.

Fondazione Orestiadi Istituto di Alta Cultura Onlus, ha sede nel Baglio Di Stefano a Gibellina.
Prosegue il lavoro avviato nel 1981 dal sindaco della ricostruzione Ludovico Corrao. La Fondazione è nata per valorizzare e potenziare il patrimonio di attività culturali espresso dalla città di Gibellina a partire dalla rinascita a seguito del devastante terremoto del 1968.

Banca d’Italia
via Cavour 131A – Palermo
30 giugno – 2 settembre 2018
Orari: lunedì – venerdì dalle 8,30 alle 13,00
mercoledì dalle 15,30 alle 18,00
sabato 30 giugno, domenica 1 luglio, sabato 1 settembre, domenica 2 settembre dalle 9,00 alle 18,00

Opera Viva Barriera di Milano -Torino

Laboratorio Saccardi per Opera Viva Barriera di Milano–  Torino

Da mercoledì 30 maggio a lunedì 25 giugno 2018

Quadro realizzato da Vincenzo Profeta
Opera Viva 2018, quarta edizione del progetto artistico urbano ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback, con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Circoscrizione 6. 
Opera Viva è ormai un appuntamento fisso per la comunità del quartiere e della città e scandisce le tappe di avvicinamento, mese dopo mese, opera dopo opera, alla fiera Flashback (dall’1 al 4 novembre 2018al Pala Alpitour di Torino).

Torino –Il 30 maggio in piazza Bottesini a Torino inaugura Dioniso in città, l’opera degli artisti palermitani Laboratorio Saccardi (Vincenzo Profeta e Marco Leone Barone),  creata per il secondo manifesto del progetto Opera Viva Barriera di Milano progetto che nel 2018 si ispira allo scrittore e antropologo Chad Oliver e all’incontro tra mondi diversi. L’opera di Laboratorio Saccardi parla della diversità come Grande Altro (secondo la definizione di Slavoj Žižek) irriducibile, incommensurabile, come linguaggio alieno e a tratti incomprensibile, proveniente al tempo stesso dal passato più arcaico e dal futuro prossimo.

Torino –Un grande e orgoglioso viso africano osserva, con la fronte coperta da quello che sembra un antico elmo o un casco futuristico. Sullo sfondo, l’architettura del Teatro Politeama di Palermo con il suo strano gusto tra asburgico e assiro-babilonese; attorno, un’aria fosca e lampeggiante che sa di epica.

Swag – Negro –Bello Figo feat Saccardi

L’autobiografia del rapper Bello Figo, uno che con un unico singolo è arrivato a quasi 22 milioni di visualizzazioni su YouTube. E ha scritto la sua storia nel libro SwaG Negro. Non ce la fa nessuno (Rizzoli, 2018) in cui spiega un po’ il senso delle sue provocazioni. Perché il pensiero comune, oggi, così come si è sviluppato non funziona.

Bello FiGo SWAG   libro “Swag Negro” (Rizzoli), con illustrazioni e interventi artistici di Pasquale Squaz Todisco, Pao Bordino, Francesco de Molfetta, Max Ferrigno, Gigi Tarantola, Pablo Compagnucci Pinxit, laboratorio saccardi, Marco Teatro.

La cover è by Felipe Cardena… Christian Gangitano, che ha curato la parte artistica del volume (la parte dei testi è curata invece da Marta Boggione)

opere realizzte da  Marco Leone Barone Saccardi

http://www.italianfactory.info/portale/index.php/2018/05/bello-figo-col-suo-libro-swag-negro-si-apre-lera-delle-nuove-icone-pop/

Nomi di Morti, Lupi Aquile e Fulmini – Residenza Bocs Art – Cosenza Novembre 2017

Nomi di Morti, Lupi Aquile e Fulmini

Residenza Bocs Art – Cosenza Novembre 2017

Rito Magico
Cerimonia di Cosegna della lamella
in piombo realizzate dal laboratorio saccardi ,alle acque del fiume Crati

Durante la Residenza Abbiamo realizzato tramite fusione in piombo un Pettorale Protettivo facente parte del Tesoro di Alarico  ,che ne racconta la storia . Presto  verrà esposto in maniera permanente all’interno del Museo di Arte Contemporanea di Cosenza .

Residenza BoCs Art Cosenza
novembre 2017

Libri d’Artista dalla collezione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo

Cornice intagliata  Marco Leone Barone Saccardi

LIBRI D’ARTISTA DALLA COLLEZIONE DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI.

Palermo , mercoledì 28 giugno .

Oratorio dei SS. Elena e Costantino la mostra dal titolo “Libri d’artista dalla Collezione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo”. Promossa dalla Fondazione Federico II, dall’Assemblea regionale siciliana e dall’Accademia di Belle Arti di Palermo; la Collezione dei Libri d’artista si prefigge l’obiettivo di creare una memoria organizzata, una traccia della presenza e del passaggio dei docenti – artisti in Accademia. Si tratta, in sintesi, di una vasta ed esaustiva raccolta di immagini di opere dei libri di artista che costituiscono la Collezione permanente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Le opere che rientrano nella Collezione sono il frutto della donazione degli artisti che hanno, in questo modo, deciso di lasciare un segno tangibile e visibile del loro passaggio in Accademia. Vere e proprie opere d’arte realizzate con le più svariate tecniche artistiche, l’oggetto d’arte viene rappresentato sotto forma di dipinto tridimensionale, come scultura da sfogliare, foto da trasformare, collage, segni su carta d’altri tempi e una miriade di altre forme di espressioni.
Date: 29 giugno 2017 – 23 luglio 2017
Luogo esposizione: Oratorio dei SS. Elena e Costantino, Piazza della Vittoria, 23 – Palermo

Orari di visita: lunedì/sabato dalle ore 9.00 alle ore 17.00 – ingresso gratuito

Pubblicazione: Libri d’artista dalla Collezione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo editata dalla Fondazione Federico II; prezzo di copertina 18 € in vendita presso bookshop Palazzo Reale di Palermo.

Mostra
Curatori: Mario Zito, Toni Romanelli, Enzo Patti
Allestimento a cura della scuola di allestimenti degli spazi espositivi museali