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LA CAMERA DELLA MORTE

LA CAMERA DELLA MORTE 2010

—–OPERA TRAFUGATA ——-OPERA TRAFUGATA —– —–OPERA TRAFUGATA ———-OPERA TRAFUGATA —–

INTERNATIONAL ART CAMPUS, FAVIGNANA – LABORATORIO SACCARDI, GIANNI GEBBIA, FILIPPO GIUFFRE‟ IN RESIDENZA

Un evento speciale all’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, spazio di archeologia industriale recentemente recuperato, trasformato in Museo e centro culturale e oggi chiamato ad accogliere in via sperimentale un international art campus. Il 28 agosto Gaetano Armao, Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell‟Identità Siciliana, Giuseppe Gini, Soprintendente per i Beni Culturali di Trapani, Lucio Antinoro, Sindaco del Comune di Favignana, inaugurano nello straordinario ex stabilimento Florio l‟installazione e la performance dal titolo “La Camera della Morte”, progetto concepito da un gruppo di artisti residenti nell‟inedita struttura museale: Laboratorio Saccardi, collettivo di giovani artisti siciliani ben affermato sul territorio nazionale; Gianni Gebbia, sassofonista palermitano di fama internazionale, tra i più importanti esponenti italiani del jazz contemporaneo e della musica d‟improvvisazione; Filippo Giuffrè, catanese, improvvisatore, chitarrista e musicista elettro-acustico, con significative collaborazioni alle spalle ed presenze in importanti festival.
L‟evento, concepito come lavoro site specific che mette in dialogo arte contemporanea e musica, stabilisce una relazione intima con il luogo, con la sua storia e la sua identità. L‟occasione è il programma di residenze per artisti promosso dall‟Assessorato Regionale ai Beni Culturali e dell‟Identità Siciliana, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani e il Comune di Favignana, organizzato dalla Fondazione Sambuca di Palermo con la Direzione artistica di Paolo Falcone, e con il coordinamento generale di Renato Alongi. Un progetto ambizioso che mira a creare, all‟interno di una location museale straordinaria e di un territorio affascinante quale quello dell‟isola, una serie di collaborazioni con enti e organizzazioni pubbliche e private, tra cui Accademie di Belle Arti, Università e centri di ricerca e formazione. Esternamente al programma di residenze sono state infine coinvolte alcune figure professionali, da giovani videomaker ad affermati fotografi invitati a collaborare al progetto: Priscilla Benedetti, Ruggiero Colonna Romano, Rosario Riginella, Tullio Fortuna.

IL PROGETTO
La “camera della morte” di una tonnara è il luogo della mattanza, ultima di un sistema di stanze in cui il flusso di tonni veniva intercettato e incanalato, per poi giungere al momento della cattura finale. Il laboratorio Saccardi, durante il periodo di residenza, dopo aver raccolto informazioni e documenti relativi alla storia del luogo, ha recuperato vecchi materiali di risulta dell‟ex stabilimento Florio, con cui costruire una nuova death room, ideale spazio della memoria in cui evocare l‟antico e cruento rito dell‟uccisione dei tonni. Attraverso la consueta cifra ironica e dissacrante che caratterizza il lavoro del collettivo, spesso attento a tematiche legate al mito e alla tradizione popolare, il tema della mattanza si trasforma in una esperienza creativa ed immersiva; una costellazione di immagini pittoriche, suggestioni iconografiche, parole, segni, testi, suoni, oggetti, prende vita grazie al riutilizzo di frammenti recuperati in loco (radici di alberi, vecchie porte, infissi e altro materiale dismesso): objet trouvè intrisi di memoria, rimanipolati e affidati a una nuova funzione estetica.
L‟intervento musicale di Gianni Gebbia e Flippo Giuffrè – che per l‟occasione hanno coinvolto come ospite il giovane percussionista Andrea Grillini – si confronta con l‟installazione del Laboratorio Saccardi, raccogliendone le suggestioni visive e concettuali e catturando, al contempo, identità e mood dell‟impianto industriale. Qui i due musicisti, specializzati in performance elettroacustiche improvvisative, di taglio sperimentale, libereranno evocazioni immaginative in forma di note, suoni, rumori. L‟ingombrante silenzio dell‟Ex Tonnara, contrapposto all‟eco immateriale delle antiche memorie acustiche del luogo (quando ancora vi lavoravano circa mille uomini, impegnati nel rito della pesca e della mattanza), tornerà ad essere spezzato e sfondato dal sax, la chitarra elettrica e i live electronics dei musicisti.
I rumori del passato rivivranno in qualche modo nel live set, ripescati, evocati, interpretati, disarticolati: tessuti sonori affidati a distorsioni, aperture, contrazioni e deviazioni rumoristiche, precipiteranno il pubblico in fondo a una dimensione percettiva dal sapore fortemente visionario e teatrale. E‟ con questa iniziativa che la Fondazione Sambuca incoraggia gli artisti a entrare in contatto con il territorio, offrendo l’opportunità di incontri e collaborazioni con esperti e partner locali, tra i quali artigiani, aziende, organizzazioni, scuole ed istituzioni, contribuendo parallelamente all’incremento della vita artistica e culturale del territorio.

giornale di sicilia settembre 2010

NATIVITA’ COI SANTI FRANCESCO E LORENZO

25 Dicembre 2010

Nativita’ con i Santi Lorenzo e Francesco 2010

Il quadro “ Nativita’ con i Santi Lorenzo e Francesco “ viene ridipinto sul telaio orignale dell’artista Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 l’opera del Caravaggio venne trafugata dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo, dove era collocata sull’altare maggiore, nella totale assenza di misure di sicurezza. Il furto viene scoperto verso le tre del pomeriggio del 18 da una custode, il telaio da allora e’ rimasto custodito e inutilizzato. Il quadro fu rubato dalla Mafia su commissione …L’opera dipinta sul telaio originale dell’opera trafugata viene presentata nella sacrestia dell’Oratorio di San Lorenzo a mezzanotte tra il 24 e 25 Dicembre 2010, vigilia di Natale. L’Oratorio di San Lorenzo, edificato intorno al 1570 dalla Compagnia di San Francesco, impreziosito dai favolosi stucchi del grande Giacomo Serpotta è considerato un vero gioiello dell’arte barocca e una delle principali opere d’arte palermitane. Laboratorio Saccardi.

Oratorio di San Lorenzo Palermo.

SIKANIA RISING PROJECT

a cura di Paolo Falcone

giovedi 23 dicembre 2010 sergio troisi la repubblica

GASPARE MUTOLO SOLO SHOW

GASPARE MUTOLO SOLO SHOW 2011

Idea e progetto di Marco Leone Barone Saccardi 

GASPARE MUTOLO SOLO SHOW  All’interno del progetto < Sikania Rising >  A cura del Laboratorio Saccardi

OPENING/ Mercoledì 26 gennaio 2011 h.19.00

la mostra resterà aperta sino al 19 febbraio 2011 dal martedì al sabato dalle h.17.00 alle h.20.00

“Sikania Rising” è il progetto in più tappe realizzato in questi ultimi anni dall’iperattivo Laboratorio Saccardi, un progetto ampio e complesso che ponendo l’accento sulla rivisitazione dei simboli della cultura siciliana, affronta un viaggio nella memoria inconscia e collettiva della nostra generazione, edonista e disincantata, che ricostruisce e resetta il nostro attuale immaginario popolare. Dopo i progetti “La Robba”, “La camera della morte”, “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco”, è con questo Solo Show di Gaspare Mutolo – pittore dal tocco naif che con le sue dichiarazioni rilasciate a Vigna, Borsellino e Falcone ha chiarito i ruoli di personaggi chiave come Lima, Andreotti, Conti, Barreca, Mollica, D’Antoni, Signorino e Contrada – che il Laboratorio Saccardi torna a realizzare una nuova tappa di “Sikania Rising” ospitata per l’occasione da Zelle Arte Contemporanea. Collaboratore di giustizia dal 1991, Gaspare Mutolo incontra la pittura nel carcere di Sollicciano nel 1983, grazie alle opere dell’ergastolano Mungo in arte l’Aragonese, dipingeva benissimo ricorda Mutolo, e fu lui a insegnargli i primi rudimenti. Ma è nell’87 al carcere Ucciardone di Palermo, che la pittura inizia a diventare per Mutolo una vera e propria svolta, inizialmente solo per combattere la noia attratto dalle opere del compagno di cella Alessandro Bronzini detto il Vampiro – “maestro” che in carcere insegnò a dipingere persino al boss Luciano Liggio, che sino ad allora trascorreva le giornate leggendo Socrate ed i grandi filosofi nella cella antistante – successivamente come lento percorso di espiazione. Non a caso il piccolo studio di Mutolo in una cittadina del nord è stipato di quadri, paesaggi, marine, fiori, i tetti della sua Pallavicino, dipinti compulsiva-mente nel corso di questi anni in cui l’ex-criminale non ha mai smesso di raccontarsi, come nella lunga intervista realizzata dal Laboratorio Saccardi l’8 novembre 2010, di cui alcuni estratti sono già rintracciabili sul web.

http://www.gasparemutoloarte.it/

INTERVISTA AUDIO A GASPARE MUTOLO ( IN LOCALITÀ  SEGRETA )

ET IN BARBARIA EGO

ET IN BARBARIA EGO 2009/2014

Opere realizzate Marco Leone Barone Saccardi

ET IN BARBARIA EGO significa “anche io nella Barbaria”. È un chiaro riferimento al motto “et in arcadia ego” dei quadri di Nicolas Poussin e del Guercino . Una serie pittorica su Palermo e la sua tragedia, la sporcizia materiale e spirituale in cui è ancora oggi ancora soffoca . Palermo viene ritratta per come appare nella sua effettiva realtà , sporca di tutto in tutto , un insieme di personaggi e citazioni pittoriche della storia dell’arte, da Bosh a Mantegna ,passando per Poussin e Santa Rosalia patrona della città, senza dimenticare il suo sindaco, Diego Cammarata, vagano per le vie sature di spazzatura di un infelicissima Palermo. Il tutto miscelato da riferimenti alchemico esoterici nascosti .
cura magazine june septeber 2010

CASINO VALGUARNERA

CASINO VALGUARNERA 2011

Idea e progetto di Marco Leone Barone Saccardi

Villa Valguarnera da decine di anni e’ l’oggetto del desiderio dei potenti della Sicilia e non solo … Il capo dei capi della onorata societa’ siciliana ..TOTO RIINA e il suo valvassore l’ex Presidente della regione Sicilia TOTO’ CUFFARO in tutti i modi hanno tentato di espropriarla e cacciarne via i leggittimi proprietari , la famiglia Alliata Principi di Villafranca ….i mafiosoni volevano farci un lussuossimo CASINO ‘ …..ma alla fine i due Toto’ hanno miseramente fallito ……….cosi’ alla loro inettitudine abbiamo dovuto rimediare noi …

WELCOME to Casino ‘ Valguarnera…

CASA AUT

CASA AUT 2011

11 novembre 2011

Casa AUT (SIKANIA RISING PROJECT) A cura del Laboratorio Saccardi.

Idea e progetto di Marco Leone Barone Saccardi

ARTISTI:

LABORATORIO SACCARDI – FRANCESCO DE GRANDI – ANDREA DI MARCO – FABIO BONANNI – ALESSANDRO BAZAN – DOTT. PIRA – ALFONSO LETO – MARCO PRESTIA – VALENTINA GLORIOSO – MANFREDI BENINATI – ENZO CUCCHI – FRANCESCO TAGLIAVIA – FULVIO DI PIAZZA – MARCO NERI – FEDERICO LUPO – TOTI GARAFFA – EMILIO ISGRO’ – FABIO SGROI – LETIZIA BATTAGLIA – NICOLA PUCCI – CESARE INZERILLO – CARLO SPIGA – FRANCESCO LAURETTA – SERGIO AMATO – LARVA108 – DANIELE VILLA – JACOPO BENASSI – EMANUELE KABU – MASSIMILIANO BOMBA – MILENA MUZQUIZ – MARCO CINGOLANI – SERGIO CASCAVILLA – LINDA RANDAZZO – LAURA GIARDINO – SILVIA ARGIOLAS – UGO IN THE KITCHEN – EMANUELE GIUFFRIDA – IGOR SCALISI PALMINTERI – DESIDERIA BURGIO – MASSIMO KAUFMANN – GEORGE SALAMEH – CARLO CISLAGHI – CHIARA SCARFO’ – ALFREDO D’AMATO – GASPARE MUTOLO – VITO STASSI – COSIMO PIEDISCALZI – STEFANIA ARTUSI – MARICETTA MEGNA – ENRICO PIRAS – MARIA FRANCESCA TASSI – EZIO FERRERI – VINCENZO TODARO – FABIOLA NICOLETTI – DEM – MARCO PAPA – SALVO CUCCIA – MARTINA DI TRAPANI – LINDA GLORIOSO – NIKE PIRRONE – ROSANGELA LEOTTA – LUCA ROSSI – FILIPPO MANNINO – WILLIAM MARC ZANGHI – SIMONA SCADUTO – PIETRO MATTEO PALAZZO – PEPPE GESU’ – ALESSANDRO DI GIUGNO – STEFANIA ROMANO – MARCELLO BUFFA – TOMMASO BONAVENTURA – ANDREA BUGLISI – MARILENA MANZELLA – GAETANO PORCASI.

VERNISSAGE : 11/ 11 / 11

I luoghi assorbono e restituiscono come spugne ciò che i loro abitanti vivono al loro interno. Nutrendosi avidamente delle nostre energie, mutano rapidamente in immaginifici, personalissimi, santuari. Nell’antichità il tempio (dal latino templum, recinto consacrato) era una struttura architettonica utilizzata come luogo di culto, eretta in luoghi che presentavano particolari vibrazioni energetiche e proprio tali energie sotterranee ne motivavano la costruzione. Queste linee energetiche, proprio come le vene delle terra, sono dei canali in cui scorre una potente energia. Nelle aree del pianeta dove si intersecano le Ley Line spesso sono collocati siti sacri importanti ed enigmatici ed è proprio seguendo queste linee del drago che negli anni ’20 del secolo scorso Aleister Crowley fondò a Cefalù (Sicilia) l’Abbazia di Thelema. Crowley trasformò una semplicissima, popolare abitazione in un tempio dell’occultismo mondiale, situato a un chilometro a sud dal Duomo di Cefalù, sulla sua stessa linea energetica. Oggi dell’abbazia di Thelema rimangono solo rovine che attirano ancora moltissimi visitatori da tutto il mondo, le energie sono rimaste intatte nonostante il tempio si sparito quasi del tutto. Le energie dei luoghi vibrano e così, per risultanza, le personalità che abitano quei luoghi vibrano in maniera ancora più forte. L’abbazia dovrebbe essere riattivata, ricostruita, alle energie esistenti e alle energie immesse dall’occultista inglese dovrebbero essere iniettate nuove forze, un nuovo fluido vitale, attraverso l’arte che è un mezzo perfetto per la riconversione energetica dei luoghi. L’abbazia di Thelema è una proprietà privata e difficilmente sarà possibile attuare un simile progetto. E’ invece possibile grazie alla lungimiranza di amministratori avveduti e illuminati , intervenire su un altro luogo simbolico siciliano, un’altra abitazione, semplicissima, più popolare e segreta di Thelema e per anni totalmente inaccessibile a visitatori. Si tratta della casa del Boss Gaetano Badalamenti a Cinisi (20 km da Palermo). Uno dei capi più importanti della storia della mafia siciliana e della malavita internazionale, don Tano detto “il boss dei due mondi”, uno dei realizzatori della cosidetta “Pizza Connection”, un anello del narcotraffico del valore di miliardi di dollari. Attraverso l’aereoporto “Falcone-Borsellino” di Puntaraisi (Pa) che lo stesso Badalamenti fece costruire nelle sue terre, il boss importava eroina dal Medio Oriente, utilizzando, dal 1975 al 1984 circa, come centro di spaccio il retro di molte pizzerie degli Stati Uniti medio- occidentali. Per la costruzione dell’aeroporto, uno dei più pericolosi d’Europa perche troppo vicino al mare e troppo vicino alle montagne, don Tano con le sue cave devastò divorandolo il gruppo di montagne che si estende intorno al capoluogo siciliano, mortificando per sempre il territorio. Don Tano Badalamenti è pero conosciuto ai più come mandante dell’omicidio di Giuseppe Impastato, un giovane attivista che attraverso la radio libera “RADIO AUT” di Terrasini denunciava i mafiosi del territorio, le loro collusioni e i loro business, e sopratutto il capo assoluto di Cinisi, il gran Capo Don Tano Seduto padrone di Mafiopoli come Impastato lo dipingeva nei suoi programmi radiofonici. Don Gaetano Badalamenti è morto ad Ayer ( Massachusetts)il 29 aprile 2004. Da qualche anno la sua casa è stata espropriata dallo Stato ed è stata assegnata al Comune di Cinisi e alle associazioni che ricordano la figura di Peppino Impastato. La Casa dei 100 passi o forse meno che si percorrono dalla casa di Peppino a quella del Boss, la casa del film che ha reso note le vite dei suoi protagonisti al grande pubblico. 100 passi che tracciano una linea energetica invisibile tra il bene e il male, una linea che va da A ad A. La casa di Giuseppe Impastato è da tempo gestita dall’Associazione ” casa memoria” ovvero la famiglia di Peppino che ne conserva la memoria storica. L’altra casa invece è oggi vuota, completamente agibile e integra. Le sue mura sono intatte, pregne dell’energia del suo particolarissimo proprietario, immacolate così come Don Tano le ha lasciate. Questa modesta casa è un simbolo importante per Cinisi, per la Sicilia e l’Italia tutta, è un simbolo che verrà rivalutato, segnando un nuovo passo per risorgere. Il frontone del teatro più grande della Sicilia, il teatro Massimo, recita la scritta “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita …..”, l’arte ha anche questo compito importante. Una mostra d’arte che rappresenta una volontà chiara e attiva per un cambiamento. Un messaggio chiaro e inequivocabile di riscatto che gli artisti siciliani e l’attuale assessore alla cultura Vincenzo Cusumano sentono personalmente come atto dovuto e voluto per la lotta contro l’ignoranza e l’oppressione.

Questa mostra è dedicata a Giuseppe Guddemi (PEPPE GESU’) artista incompreso recentemente scomparso.

Covidart2020 artedacasa

Apocalisse a Palermo 200x 150 cm olio su tela ..

esposto nel terrazzo dello Studio del Laboratorio Saccardi a Palermo

Covidart2020 artedacasa la prima mostra di urban art-arte pubblica ai tempi della quarantena da COVID19, artshow da casa propria utilizzando porte e finestre o degli studi, durante i percorsi di prossimità e dei condomini.

Artist call organizzata da Comunicarearte – Atelier Spazio XPO Ass. non profit di Milano, organizzata con mezzi digitali e da casa, a cura di Christian Gangitano
Online dal 28 marzo ongoing fino al 30 aprile.
Essere una community e parlare con il linguaggio dell’arte, in questo momento epocale è molto importante, l’evento #covid19 non è solo una pandemia o qualcosa che è accaduto, ma un avvenimento epocale che passerà alla storia.

La Repubblica – Guida Sicilia 2020 – Le Guide ai Sapori e ai Piaceri

In Sicilia,  la nuova edizione della Guida dedicata alla regione, in edicola dal 4 gennaio   si apre con otto racconti inediti di scrittori siciliani, come Roberto Andò, Davide Enia, Silvana La Spina, Gian Mauro Costa, Santo Piazzese, Nadia Terranova, Silvana Grasso e Cristina Cassar Scalia, legati dal tema “La Sicilia e il cibo” e ognuno abbinato con opere di artisti siciliani contemporanei, come Laboratorio Saccardi, Fulvio di Piazza, Alessandro Bazan, Loredana Salzano, Francesco De GrandiFabrice de Nola, Croce Taravella Nicola Pucci.  

Acrilico su carta  – dimensione A3 -2020 realizzato da  Marco Leone Barone Saccardi

LE OMBRE DEL MONARCA

LE OMBRE DEL MONARCA

Un’opera unica del Laboratorio Saccardi

Quindicesimo appuntamento della rassegna

Signum

SCultura realizzata da Marco Leone Barone Saccardi

LE OMBRE DEL MONARCA

Laboratorio Saccardi                                                                                                 

a cura di Francesco Gallo Mazzeo di Carlo Palermo di Enzo Barchi     15 Novembre al 3 Dicembre 2019

Francesco Gallo Mazzeo
Nome è l’impronta maggiore che si possa dare ad ogni giusta, vera,
persona, per portarla fuori dalla negatività, dalla assenza,intesa
come dispersione, dissolvimento, dovuto alla mancata nascita o
alla morte, della leva vocativa capace di sollevare caos in mondo e
nel caso specifico di suscitare, la quiddità, la personalità, la spiritualità,
che sta sul verbo, senza di cui non è possibile la parola, il lievito
di un pensiero, l’innalzarsi metafisico, astrattivo, sulla folla visibile.
Un assolvimento cronologico, storico, necessario, per dare fondazione
per dare alimento ad ogni furore, che possa essere profetico, che
possa essere rituale, che possa essere poetico, che possa essere passionale,
permettendo quella generazione di idee e di forme, che possano essere
atto di nascita di invisibile che diventa visibile, di potenza che si fa atto.
Stile come cultura che è conoscenza e comprensione, come lo
sono storia e filosofia, unite insieme in una tensione asimmetrica,
a dare profondità nello stesso momento in cui s’aspira all’atto,
alla vocazione al gesto orientato, come premessa e conseguenza di
una conoscenza, che è confidenza verso l’ignoto, che continua ad
essere tale, anzi prosegue la sua distinzione in lungo e in largo,
tanto più, quanto più s’allunga un raggio di luce e il suo diametro.
Una conferma vale una lievitazione, che è una conseguenza della
vita e quindi della vitalità, che non cessa mai di dare segni, miti,
di quanto sia necessario avere radici, per innalzamento e per un
cammino, che deve diventare mappa,  perché tutto ciò che è vuoto
deve sempre confrontare il noto con l’ignoto, perché poggia su entrambi
l’alternarsi di luce ed ombra, come essenzialità di ogni codice
che esige la forza tetragona dell’esegesi e la leggerezza dell’allegoria.
Poetica è affiancamento dell’effimero al sostanziale, lingua e parola,
più che mai essenziale, appartenente ad una metafisica delle conoscenze
che permette al contenitore spirituale di essere tale, diventando laboratorio
ideale e reale della fantasia, nelle sue oscillazioni sul bello che
è misura e simmetria, sul sublime che è infinitudine e ineffabilità,
ma che hanno in comune il tessuto stellare dell’armonia, che
permette al piccolo di stare col grande e allo sconfinato di colloquiare
con l’infinitesimale, in una misturazione alchemica e sapienziale.
Attualità come scorrimento, come temporalità, che per quanto
abbia virgole e punti e cronologia discontinua e non sistematica,
ha una sua propria scivolosità che fa percepire più come concettualità
che non come effettività, perché nel momento dell’accadimento non
è coscienza e quando diventa coscienza appartiene ad un passato,
appena accennato, ma ciò nonostante, inesorabile, all’imprescindibile.
Scoperta è la ribalta dell’inattesa, una illuminazione magica, altra,
nella misura temporale dell’ordinanza, originarietà di un cammino di idee
e continuità che sono coperte da polvere, da caligine, da colpe e chimere,
come le idee platoniche, vengono musicate, significate, visibilizzate,
tattilizzate, ammesse nel circolo delle virtù, che sono cardini per stare
nel mondo, da sole, nella verticalità della mistica e della leggerezza
come itineraria, nella orizzontalità, come salire montagne, andare
per stelle e incontrare se stessi in forma difforme, d’uno e di tutti.
E Pluribus unum, nel segno di una ricerca continua, di una scalare
immensa fede nell’universo, che contiene tutto e che muoviamo in
via psicologica, per aggiungerci ed affermare certezze, dell’hic et nunc,
mentre l’ignoto è in mezzo a noi, motore immobile, altro, oltre, di vita.
Nella confidenza che il tempo dei cicli stia concludendo, la rivoluzione
e alla fase di discente di Kali yuga nel segno dell’acquario e subentri
quello ascendente, verso l’intelligenza, la grazia, nel cuore del sapere.
Specchio, non significa immobilità, tutt’altro, vuol dire sguardo mobile,
magico, sulla transizione, sulla velocità di porta e trasporta, carro con
una carica di attualità, che spesso non permette una vera conoscenza,
ma una presentazione a mezzo ludico e tragico, in forma tremolante
di schemi che si affollano da tutte le parti, esaltando e deprimendo,
in forma plastica che non prevede assestamenti, perché lo spettacolo
continua, ma non è sempre lo stesso, non è più quello, uno qualsiasi.
L’unica cosa che sappiamo è appunto, che l’ignoto si espande, è grande,
sempre più grande e lo stesso concetto di perimetro diventa insignificante,
macinando teorie su teorie, metafore su metafore, annunciandoci
territorialità “assurde” energie oscure, rispetto a cui I tempi del cielo, della
volta celeste, del firmamento erano risposte a domande e non domande (…).
Enigma  come universo sconosciuto che contiene imprevisti, forme e
contenuti instabili, di cui non conosciamo l’origine, né il destino,
lo vediamo solo un tratto di percorso, troppo breve per conoscerlo,
ammesso che ci convenga farlo nostro e non averlo sempre come
fascinoso orizzonte in grado di scatenare la nostra fantasia e
non farla rinchiudere in una monade, senza più porte, né finestre.
É stato oro, è stato argento, è stato bronzo, continua ad
essere ferro, anche se lo chiamiamo in modi diversi, perché tratta
sempre dello smarrimento, in un sublime che si espande, si espande
e ci lascia con sempre nuovi interrogativi, perché tutto tende a
scivolare, ma verrà un giorno, un mese, un anno, per alzare lo sguardo .
Verranno un giorno pensieri e forme, perfettamente espresse, come
la verità prima che le oscurità e le profondità la coprissero e
riprenderanno, in eterna primavera, con radici profonde di terra
e terra, fronde e fronde, fiori e fiori, imperturbabili come firmamenti.

LE OMBRE DEL MONARCA

Marco Leone Barone Saccardi e Vincenzo Profeta del Laboratorio Saccardi con la loro
scultura “Il profilo continuo del Presidente” ricordano Silvio Berlusconi nelle sue
molteplici figure di Presidente del Milan, di Mediaset, di Forza Italia, del Consiglio dei
Ministri e di quant’altro. Un personaggio che – al di là di qualsivoglia critica o polemica
– per decenni ha influenzato il nostro Paese tramite i molteplici mezzi di comunicazione
di cui dispone, come un incantatore di masse.
E chi è invece la farfalla di nome Monarca? E’ nota per questo suo nome regale e per i
suoi accesi colori nero, bianco e arancio. E sopratutto per le sue migrazioni che ogni
anno fa (prima che arrivi l’inverno) che ne portano milioni dall’America del Nord al
Messico e ritorno. La sua vita inizia con un uovo, che poi si schiude in una larva e
diventa un bruco, da questo una crisalide e poi diviene la stupenda farfalla a tutti nota.
L’anno dopo, nel percorso inverso, sono i pronipoti dei migratori dell’anno prima a
ritornare alla base e persino allo stesso albero.
Traendo spunto da queste radicali metamorfosi e da tali quasi incredibili “richiami” o
“ordini” impartiti della natura, dall’ultimo dopoguerra la statunitense C.I.A. attua un
programma di controllo della mente, denominato prima MK4 e poi, per l’appunto, “the
Monarch Program”, diretto a condizionare la mente dell’uomo del XX secolo, le sue
condotte, la sua volontà. All’insaputa delle sue cavie adopera ipnosi, droghe,
elettroshock e terribili torture per azzerarne la coscienza e trasformarlo in un
inconsapevole esecutore di comportamenti indotti dalle proprie esterne regie.
E’ questo l’inizio delle manipolazioni mentali dell’uomo? No, non lo è.
Prima dell’attuazione di tale folle progetto, ad esempio, anche nel nostro Paese un
uomo – sul modello di un altro (tedesco) con più noti
baffi – riesce per qualche decennio a incantare, con
parole e gesta, la mente degli Italiani. È, come è noto,
Benito Mussolini. Ed ancor oggi la sua storia di “Duce” fa discutere.
Ebbene, nel 1933, un bravo artista e scultore
toscano, Renato Bertelli, rende immortale il profilo del
suo volto in un busto a 360° che chiama “Il profilo
continuo del Duce”, brevettato e poi prodoTo nel
mondo in vari materiali e misure. In esso risalta la sua
possanza e, illuminato, ne fa emergere anche le sue
ombre. Il Fascio lo diffonde come il novello Giano
Bifronte, in seguito celebrato dal critico Marco Moretti

quale “metafora di un Capo vigile e insonne che tutto vede e sorveglia”,

pur se infine il grande Duce cade, tradito anche dai suoi più fedeli amici.

Nel 1994 è un altro italiano, Silvio Berlusconi, che
per decenni riesce quasi ad incantare milioni di
italiani nell’illusione di raggiungere quel
benessere che egli rappresenta attraverso i suoi
molteplici successi nella vita.
Diversi lustri dopo, nel 2016, sono altri due bravi
nostri artisti del Laboratorio Saccardi (Marco
Leone Barone Saccardi e Vincenzo Profeta), che,
ispirati dall’opera di Renato Bertelli, realizzano
“Il profilo continuo del Presidente” evocando (in
occasione del suo 80° compleanno) le parole e le
gesta di Silvio Berlusconi con le quali a lungo
questi ha influenzato le menti degli italiani per
decenni, anche lui poi crollando, tradito da suoi fedeli amici.
Nel 2019 chi infine rischia di scomparire è la stessa farfalla Monarca. Infatti essa, dopo i
falò accesi dall’Uomo del terzo Millennio, quasi non riesce più a ritrovare l’unica pianta
che alimenta il proprio ciclo vitale. Ormai vola in gruppi minori e percorre le lunghe
migrazioni sbattendo le ali con disperazione alla ricerca della sua meta che nel
frattempo è stata bruciata e quasi non esiste più.
E i quasi robot che ormai siamo divenuti, sostituiti all’Uomo dai loro Titani dello
spirito? Riusciranno a ritornare alla loro antica più spontanea libera essenza? In tanti
vorrebbero fermare lo scempio generale cui assistono ammutoliti, privi di speranza e di
validi richiami che stentano anche ad essere pronunciati. Dalle loro labbra meccaniche
sembrano elevarsi solo sussurri, confusi dallo spettacolo e dai rumori del nuovo mondo
che arride ai nuovi Monarchi del sole. Eppure quella debole voce pare risuoni sempre
più martellante dentro molti di noi, uomini, zebre e farfalle: è l’urlo della stessa vita che
ormai reclama per la sua esistenza; che vorrebbe riprendere a sperare e a sognare;
vorrebbe iniziare di nuovo ad inseguire le farfalle di fiore in fiore, di colore in colore;
vorrebbe urlare qualcosa anche solo come un comune spettatore, per spronare se stesso
almeno a sognare. Vorrebbe dire BASTA. BASTA ai novelli Monarchi del sole e a tuTe
le ombre del vecchio e del nuovo Millennio. BASTA all’inganno dell’uomo e a quello
dei suoi automi. BASTA! Che il 2020 sia l’anno della farfalla Monarca e dei viventi di
ogni genere, razza e colore: che consenta alle piante di ritrovare la terra perduta, alla
farfalla di rintracciare il proprio albero, e a noi uomini di riscoprire l’eterno che è
ancora presente in noi, il credo, la gioia, l’amore e la speranza di ricominciare a saltare
nello spazio e nel tempo, attraverso un volo libero e tra i colori variopinti dell’arcobaleno dopo la tempesta.

Roma, 15 Novembre 2019
Carlo Palermo

DAL LABORATORIO SACCARDI

La scultura “Il Profilo continuo del Presidente” è stata da realizzata il 29settembre 2016 in occasione dell’80 esimo compleanno di Silvio Berlusconi. Avevamo già realizzato diverse opere ispirate alla figura del “Cavaliere”, personalità emblematica e dalla indubbia potenza mediatica mistica, uno tra tutti una grande tela, un quadro dal titolo “ i Funerali di Berlusconi“ realizzato nel 2007, chiaro riferimento ai “ Funerali di Togliatti “ del nostro pittore conterraneo Renato Guttuso. Nel “Profilo continuo del Presidente” chiaro è il riferimento ad un altro Renato, Il Bertelli che quasi 100 anni fa nel 1933 creò il “Profilo continuo del Duce “, famosissima scultura futurista, a cui ovviamente ci siamo ispirati e ne abbiamo rivalutato e aggiornato il contenuto. A differenza infatti della scultura del Duce, la nostra non è più l’esaltazione “di un Capo vigile e insonne che tutto vede e sorveglia“ ma esaltazione di un Capo Ironico che con la sua bocca aperta tutto sembra dire e di tutto sembra sorridere o che sembra addirittura cantare“. Utilizzando una applicazione torcia o proiettando una luce diretta sulla scultura è possibile osservarne l’ombra e quindi notare l’anima stessa e il senso del nostra Opera.

La scultura oggi presentata a Roma nello spazio culturale Bibliothè (tel. 06/6781427) è stata recentemente acquistata dalla Fondazione VAF di Rovereto.

La Campana di Santa Rosalia

                                   La Campana di Santa Rosalia
A differenza del Festino di Santa Rosalia, che si svolge a luglio e prevede un calendario fittissimo di eventi, spettacoli, appuntamenti, iniziative, concerti, etc., il 4 settembre è il momento legato principalmente al dies natalis in cui si celebra la festa religiosa e l’Acchianata. Per cui proprio per celebrare la Patrona di Palermo e portarla per strada, rendendo ancora più forte la sua storia e la sua presenza agli occhi di tutti, abbiamo pensato a questo progetto urbano di grande impatto e visibilità.
La Campana (Sciancateddu) è uno dei più antichi e diffusi giochi da cortile che si conoscano. Tra tutti i giochi è sicuramente quello che, nelle sue varie forme sviluppatesi in tutto il mondo, nasce come metafora e collegamento tra il mondo terreno e quello spirituale, religioso. Sembrerebbe essere, infatti, la rappresentazione allegorica di un’antica credenza secondo la quale l’anima, ovvero il sasso, partendo dalla terra arrivi, per stadi intermedi, al paradiso.
Nello specifico, U Sciancateddu di Santa Rosalia prevede il riempimento delle caselle con parole e attributi riferiti alla Santa, per cui giocare sarà come ripercorrere e partecipare metaforicamente alla vita della Santa Rosalia, all’interno di un circuito aureo.
Il progetto nasce dall’esigenza di mettere in relazione persone (non solo quelle che sceglieranno di visitare l’intervento artistico site specific) attraverso il gioco.
L’invito è chiaro: il gioco ha delle regole che si condividono anche con persone sconosciute provenienti da tutto il mondo.
Agli schemi del gioco, provenienti da disegni di diverse parti del mondo (ripresi dal testo di riferimento sul gioco della Campana di Gianfranco Staccioli), sono state applicate delle variazioni: la linea che circonda lo schema di gioco non è stata prodotta con un gesso o altro materiale povero bensì con la foglia d’oro, per esprimere ed esaltare il rapporto tra gioco e sacro.
In ogni casella l’attributo riferito a Santa Rosalia è dato direttamente dai palermitani ai quali è stato chiesto di definire la Santa attraverso il loro filtro/pensiero. Il gioco è, quindi, un ingresso diretto nel mondo della sacralità di Palermo attraverso la parola, che verrà tradotta in varie lingue in modo da renderla comprensibile ai più.
Un progetto site specific che porta l’arte e la religione per strada, nelle principali piazze del centro storico o nei luoghi d’arte, con l’obiettivo di valorizzarli e renderli sempre più vivi, facendo riscoprire angoli, vicoli, luoghi, storie e tradizioni di Palermo.
Non arte da museo, quindi, ma arte votata all’instaurazione di nuove relazioni umane e alla diffusione di nuove e differenti idee e di una nuova consapevolezza del vivere la realtà e gli spazi quotidiani.
L’arte ritrova così uno scopo, un’utilità collettiva e personale, e, attraverso il gioco, la ricerca, la competizione, l’abilità fisica e intellettuale, l’equilibrio, la coordinazione, lo spettatore “in gioco” scoprirà aspetti legati alla spiritualità e alle tradizioni della città in una maniera privilegiata che favorirà relazioni e arricchimento della percezione del sé e della propria identità.
SEDI:
Abbiamo collocato gli “schemi del gioco” (11 installazioni site specific realizzate dall’artista Patrizio Travagli) in 11 diverse piazze e luoghi di Palermo in modo da creare un percorso e unire virtualmente tutta la città.
Le opere installate hanno come scopo principale quello di invitare le persone al gioco ed alla partecipazione. Valori importanti e fondanti di ogni comunità.
In più ogni installazione contiene un intervento artistico di alcuni artisti che hanno realizzato un’immagine di Santa Rosalia per ogni singola installazione/piazza (Desideria Burgio, Sergio Caminita, Anna Cottone, Laboratorio Saccardi, Domenico Pellegrino, Igor Scalisi Palminteri, Stefania Pia).
Insieme agli artisti contemporanei in alcune piazze le installazioni abbiamo riprodotto anche le immagini di importanti pittori del passato che hanno rappresentato e celebrato la Santa attraverso le loro opere ( Antoine Van Dyck, Vincenzo La Barbera, Cedri)
Il progetto nasce da un’idea di Stefania Morici e Patrizio Travagli
                                    “ROSALIA E COSI’ SIA”.
A chiusura del progetti La Campana di Santa Rosalia sarà organizzato il flash mob “ROSALIA E COSI’ SIA”.
Raduneremo in piazza i palermitani e i turisti che vorranno partecipare all’azione artistica “immortalando” il flash mob con fotografie dall’alto.Le regole dell’azione artistica e il contenuto verranno comunicati a tutti i partecipanti pochi minuti prima dell’inizio del flash mob