Autore: Gaspare Mutolo
a cura di : Laboratorio Saccardi
intervento di Giorgio Bongiovanni
Data: inaugurazione Sabato 11 ottobre 2014
Spazio Cannatella
Via Papireto 10 Palermo
“In questa acquiescenza, in questo nullismo, in questo bagno di omologazione di Stato – purché si accetti al di là del bene e del male, al di là della coscienza applicata, al di là della demagogia democratica, al di là della democrazia in tutti i sensi deprimente e depressa, al di là di nostalgie imbecilli di tiranni etc. – io trovo davvero che Poggiolini e Riina abbiano un magnete, un carisma (o carisma che dir si voglia anche artistico) che non hanno tanti condomini della nazione italiana. L’Italia è un condominio di piattume, di piattole rompicoglioni, insensate e squallide.”
Carmelo Bene
La storia di Gaspare Mutolo classe 1940 è decisamente troppo interessante troppo lunga, troppa avventurosa e tragica per essere raccontata in poche righe … per rendergli giustizia servirebbe dedicargli un bel film ….
Sulla sua vita sono stati scritti tantissimi libri, e ‘stato citato decine di volte in altrettanti Film d’autore per citarne l’ultimo “Belluscone “di Franco Maresco, e siamo lieti di essere stati noi Laboratorio Saccardi a convincere il restio Gaspare a partecipare alle riprese in veste di attore mascherato dietro richiesta dello stesso Maresco. Ormai sono più di 5 anni che il Laboratorio Saccardi si occupa della divulgazione della pittura di Mutolo. Per noi è stato naturale occuparci del suo lavoro, un atto dovuto della nostra ricerca antropologica sulla Sicilia. Per noi il Mutolo è un artista fondamentale, il pittore migliore e l’unico vero artista della scuola di Cosa Nostra, un artista contemporaneo incredibilmente sottovalutato dal sistema culturale Siciliano e nazionale.
Mutolo è un protagonista di quella che è ormai la nuova mitologia cattiva della Sicilia, la Mafia, un fatto umano quasi un movimento, a tratti una religione, con i suoi riti e le sue iniziazioni. Mutolo ha visto con i suoi occhi l’evolversi della storia italiana sia da spettatore che da attore.
Dall’inizio degli anni 70 fino all’85 fu il più importante broker di eroina del pianeta, tutta la droga che dall’intera Asia arrivava in occidente, Usa compresi, passava dal suo telefono e raramente dalle sue mani. Questo faceva di Mutolo uno dei mafiosi più importanti di Cosa Nostra di quegli anni. Nel tempo verrà più volte arrestato, e diventerà un importantissimo collaboratore di giustizia, terzo solo a Buscetta e Contorno. In carcere viene iniziato alla pittura grazie alle opere dell’ergastolano Mungo in arte l’Aragonese, dipingeva benissimo ricorda Mutolo, e fu lui a insegnargli i primi rudimenti. Ma è nell’87 al carcere Ucciardone di Palermo, che la pittura inizia a diventare per Mutolo una vera e propria svolta, inizialmente solo per combattere la noia attratto dalle opere del compagno di cella Alessandro Bronzini detto il Vampiro – “maestro” che in carcere insegnò a dipingere persino al boss Luciano Liggio, e che sino ad allora trascorreva le giornate leggendo Socrate ed i grandi filosofi nella cella antistante, Liggio alla fine decise di firmare lui stesso le tele prodotte da Mutolo e da Bronzini , nell’88 realizzò una mostra personale presso la galleria d’arte Marino in via Dante 17 a Palermo vendendo tutti i quadri . In seguito si scopri che i quadri furono acquistati da altri mafiosi che facevano a gara per aggiudicarsi le tele del Boss corleonese. Quella fu la prima vera esposizione del lavoro di Gaspare Mutolo il suo primo show anche se a beneficiarne fu Liggio, ma da allora Pittura e pentimento hanno veicolato riscatto sociale e morale, in un lento percorso di espiazione.
La sua pittura selvaggia, fantasiosa è una continua ribellione dello spirito contro la materia, pura comunicazione artistica. Vasi di Fiori, marine, file di case, tetti rossi della sua Pallavicino, sbarre alle finestre, paesaggi aperti e alberi in fiore, piovre e polpi che avvolgono paesi città persone, dipinti compulsiva-mente nel corso di questi anni in cui Gaspare Mutolo non hai smesso di raccontarsi.
L’opera di Mutolo è un chiaro e singolare percorso di redenzione di un uomo attraverso l’arte, con questa nuova mostra vogliamo ancora sottolineare la presenza di questo artista particolarissimo al sistema dell’arte che facilmente ne ignora l’importanza. La seconda personale Mutolo a Palermo da noi nuovamente curata, si svolgerà in uno spazio espositivo peculiare lo spazio Cannatela situato di fronte all’Accademia di belle arti di Palermo in modo che la parte più fresca degli amanti dell’arte della città, i giovani aspiranti artisti, possano essere i primi fruitori del progetto di Mutolo e possano osservare la sua arte e conoscere la storia di un uomo che da criminale si è evoluto in un pittore che oggi vive solo per la sua Arte.
Marco Leone Barone Saccardi