9th. Shanghai Bienniale 2012
Museum of Contemporary Art of Shanghai, China
City Pavillion
Palermo felicissima
a cura di Laura Barreca, in collaborazione con Arthubasia
1 ottobre 2012 – gennaio 2013
Palermo felicissima, il cui titolo è liberamente tratto dall’omonimo testo dedicato ai beni artistici e monumentali di Palermo scritto nel 1932 dall’erudito palermitano Nino Basile, si basa sulla restituzione di un’immagine contemporanea di Palermo, una costruzione a tutto tondo di quello spirito avanguardista che l’ha resa capitale industriale agli inizi del Novecento, città-simbolo del Liberty, della moda dell’industrial design. Dopo i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale è seguito il degrado e l’abbandono, ma anche una dimensione di libertà che ne ha fatto oggi meta non solo turistica, ma anche artistica di quegli artisti che hanno deciso di stabilirvisi negli ultimi anni e che hanno restituito un’immagine contemporanea della città, lontana dallo stereotipo gattopardesco che troppo spesso costringe ad una condizione di immobilismo culturale. La mostra è un percorso esperienziale, una sorta di viaggio alla scoperta della sua identità, delle sue atmosfere, delle incredibili contraddizioni che la rendono unica tra le città del mondo. Manfredi Beninati, artista palermitano, ricostruisce un ambiente scenografico, visibile solo da due piccole finestre esterne, in cui le rovine dei fasti di un tempo passato si tramutano nell’immagine sbiadita di una sala di un palazzo nobiliare. L’opera di Francesco Simeti, palermitano da anni di base a New York, è un ambiente allestito con un wall-paper ispirato allo stile Liberty, in cui l’artista reinterpreta i fasti e le contraddizioni della belle époque palermitana di inizio secolo, riutilizzando i paesaggi e le vedute siciliane di Francesco Lojacono. L’opera di Massimo Bartolini Starless è una grande scultura fatta di luminarie tipiche delle strade siciliane in festa, una caduta di stelle raccolte insieme in un’installazione poggiata sul pavimento. Nel video della performance di Vanessa Beecroft VB 62, alle sculture che rimandano agli stucchi della bottega dei Serpotta fa da sfondo la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, uno dei più singolari monumenti della città. L’installazione Lo sputo di Ciprì e Maresco mostra i volti e gli atteggiamenti antropologici più tipici, in una dimensione installativa che coinvolge lo spettatore. Formafantasma sono un duo di designer che raccontano la stratificazione tipica dei popoli del Mediterraneo, attraverso l’opera Moulding Tradition. Lee Kit, artista cinese, ha trascorso un periodo a Palermo e mostrerà il risultato di quell’esperienza, come anche Guo Hongwei nei suoi piccoli acquerelli sulle immagini delle città. Sulle orme dei monumenti descritti da Nino Basile, nella sua Palermo felicissima, Stefania Galegati immagina i suoi Greetings from Palermo, una serie di cartoline della città, una visione contemporanea della vita quotidiana. Laboratorio Saccardi ripropone un’immagine contemporanea della città attraverso un linguaggio naiv e di grande impatto.
Le atmosfere di Palermo si colgono anche nelle immagini del teatro contemporaneo di Emma Dante e di Pina Bausch. A completare questo viaggio fatto di sensazioni, paesaggi antichi e visioni contemporanee, c’è la gastronomia, che fa di Palermo una capitale internazionale del “gusto”. L’intenzione è di invitare uno chef siciliano che il giorno dell’inaugurazione, o la sera prima possa offrire una degustazione della cucina tipica siciliana.
Artisti in mostra: Massimo Bartolini, Pina Bausch, Vanessa Beecroft, Manfredi Beninati, Ciprì e Maresco, Emma Dante, Formafantasma, Stefania Galegati, Guo Hongwei, Lee Kit, Laboratorio Saccardi, Francesco Simeti.
La 9. Biennale di Shanghai
La Biennale di Shanghai, per la sua nona edizione, ha scelto di analizzare le dinamiche geopolitiche e i cambiamenti globali attraverso il coinvolgimento di circa 20 città nel mondo. Per l’Italia è stata scelta solo la città di Palermo, tra le altre confermate e ancora da confermare, ad oggi, ci sono: Bombay, Instanbul, Taypei, Sidney, Vancuver, Mosca, Teheran, Beppu, Sendai, Praga, Chamai (Thailandia), San Francisco, Havana, Sau Paulo, Lille, Bogotà, Lagos, Dakar, Budapest, Beirut, Berlin, Cairo e altre. Ad ogni City Pavillion è destinato uno spazio di circa 300mq, ma mi hanno già detto che la destinazione degli spazi ci sarà solo a luglio, che è un pò tardi, ma intanto lavoriamo sull’idea della mostra progettandola su carta, poi a luglio credo che potrà fare un sopralluogo per rendermi conto della situazione. Lo spazio espositivo che accoglie la Biennale di Shanghai è il nuovo, e primo, museo di arte contemporanea della Cina, situato nel Future Pavillion, una ex-centrale elettrica già utilizzata per l’Expo di Shanghai del 2010. Per un totale di 41.000 metri quadri.